E' un grande gioco per attraversare il profondo quello ideato da Walter Bozzia verso dopo verso, raccolta dopo raccolta. Un gioco intimo, certo, ma al tempo stesso offerto alla condivisione per una partita aperta in cui ogni giocatore può riscoprirsi protagonista. (Dalla prefazione di Alfonso Cipolla)
L'ermetismo visionario di Inchiostro Indifferente avvolge il Tutto, poi lo sminuzza in labirinti di percorsi che sembrano dissolversi ma subito dopo ricomporsi in soluzioni 'altre'. E' poesia incastonata in partiture verticali, non orizzontali, a forgiare armonie imprevedibili, non melodie, in parole e significati che si rincorrono, si cercano, si raggiungono, si intrecciano e si lasciano, per ricongiungersi arricchiti di nuove intensità. La poesia di Bozzia è musica di una nuova era. Si lascia alle spalle la dodecafonia letteraria, cioè l'ermetismo fine a se stesso, per questo è visionarietà che attraversa un 'oltre' e disegna tracciati inusitati, non lineari. E' musica verticale perché non cerca l'effetto, ma ogni parola-strumento vive di stessa e di se stesso, di significati propri, di sintesi proprie. E in questa 'verticalità' si dispongono i tasselli armonici che vincolano quel 'tutto' a un lemma primordiale: essere oscuro enigma per divenire limpida semplicità di una nuova espressività. La chiave di lettura di Inchiostro Indifferente è nella sua costante discesa verticale verso il nucleo dell' energia espressiva, senza vincoli strutturali, senza l'oppressione della parola melodica, ma con la cristallina sintesi della parola armonica. (Mauro Salvi)
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