Quando Caterina Lida si ritrovò nel giardino di famiglia, la sua famiglia d’origine, non poté assolutamente esimersi dal richiamo dei ricordi. Affiorarono tutti come fossero immersi e fluttuanti in un fiume in piena. Un fiume immenso. Ecco la emozione e la percezione della Immensità. Valsassina, Valchiavenna, Lago Maggiore, Lago di Como... Nel ramo di Lecco. Ogni volto distinto, ogni volto del suo passato sembrava unito ad un Paesaggio, ad un elemento della Natura: ogni istante, ogni sguardo, ogni affetto, unito a un sapore. Esperienza cinestetica, esperienza emozionale. Parola chiave: Esperienza. La reverie, di Bachelard... Le tesi di Estetica che Dino Formaggio, in epoca passata le aveva insegnato, sembrava materializzarsi in quei ricordi. La memoria di se stessa che assaggiava le amarene del giardino - le amarene di quell’amareno dai rami colmi - arrivava come un’ondata consistente, materiale e densa, arrivava nella sua anima. Le Amarene, frutti carnosi e gustosi dipinte dal padre, poggiate su tutti quei vassoi, sul tavolo da pranzo in una piccola cucina con piani di marmo, al terzo piano di una casa, come tante in Val Chiavenna. La casa: Muratura e basamento in pietra, balconi in ferro battuto e qualche decorazione dipinta sull’intonaco a pittura, al di sopra dell’architrave delle finestre; le decorazioni erano presenti a costruire cornici e nella parte sottostante alle travi, che reggono la struttura della casa e compongono l’orditura del tetto in legno. Il rivestimento del Tetto non era costruito in coppi ma in standole di ardesia, o porfiroide, tipico della valle. Così i profumi, i colori delle viole e delle ortensie dalle foglie carnose - dalle variazioni tra il bianco il rosa il lilla - si mischiavano al sapore ed al senso del gusto della frutta straordinariamente succosa: ciliegie, prugne, mele, albicocche, pesche, fichi... I Ricordi arrivarono improvvisi e ben delineati: un passato che risultava recente tanto quanto presente.