In Copertina, barocco sotto pelle-luce del tramonto, Pina Nuzzo tecnica mista su tela, 2014
Fra i tesori più vitali per il nostro corpo, che è la nostra anima, è il senso del passato. Nicoletta Nuzzo fa eco a Simone Weil dicendo che "Non passa", il passato: "mi sembra di toccarlo con mano il passato,/mi struggo per la nebbia che ho visto,/per le canzoni che ho cantato,/per il tempo in cui passavo/con la pena muta di Legge inesorabile sconosciuta/che mi portava via,/io con la mia voglia impetuosa del frutto/e il dormiveglia del crepitare del seme". Nicoletta va anche oltre quello che esplicitamente ci dice Weil perché, se il divenire è legge inesorabile, ogni proiettarsi verso il futuro in maniera impetuosa è davvero vano. E, invece, "il futuro accade comunque e matura nel dormiveglia della coscienza", come il seme che crepita e si schiude senza impeto, aprendosi quasi come sbadiglio. (dalla prefazione di Marisa Forcina, dell'Università di Lecce, filosofa.
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