Tante storie da raccontare, vite intrecciate su freddi binari, ore allietate da tiepidi caffè e brioches preconfezionate. Storie che nessuno vuole raccontare, storie che saranno narrate dal più imparziale degli osservatori: il barista. Occhi che vedono, orecchie che sentono e un cuore che non batte più per persone aride che giocano con la loro vita e quella degli altri. Che fare? Assistere alla distruzione di vite o compiere il grande salto? Una storia semplice, che scorre su binari lenti e monotoni. Una storia che vuol dire qualcosa, non si limita a osservare e giudicare. Vuole agire, dire la sua su di un qualcosa di statico e monotono. Occorrerà coraggio, e forse qualcuno lo troverà…
"Perché il Vero spaventa la Legge come l’Amore spaventa la Giustizia, che ha bisogno dell’odio per esistere. Uomini e donne di Giustizia, provate a essere uomini e donne semplici, ma Uomini e Donne. Io so che un uomo, una donna che ama non conosce la sottile arte del Giudizio. Io so che quando si ama è impossibile giudicare. Allora come può un uomo, una donna che ama fare del Giudizio il proprio mestiere? Non può. Il mestiere di giudicare è per gli uomini, le donne che non conoscono l’Amore. Ma se non si conosce l’Amore non si conosce la Vita e se non si conosce la Vita si è già morti. Ma i morti non hanno il diritto di giudicare i vivi. Perciò la Giustizia è cosa inutile alla Vita perché è cosa morta."
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